Riprendiamo il ritmo: corde vuote

Gli esercizi sulle corde vuote da domani!

Approfitto anche io della ripresa dello studio per fare nuovamente il punto sulle corde vuote.

Iniziate sempre, come dicevo, da qualche esercizio di rilassamento: respirate, muovete il collo (destra-sinistra, alto-basso, lato destro-lato sinistro), poi ruotate le spalle, infine allungate le braccia in avanti e muovete le dita. Insomma, qualsiasi esercizio che serva a non buttarsi a freddo sullo strumento.

Le corde vuote ci permettono di concentrarci esclusivamente sull'arco, sulla condotta, sul peso, la velocità e sulla quantità che utilizziamo. Possiamo, anzi è consigliato, studiarle senza serrare la mandibola sullo strumento, ossia lasciando il collo libero di muoversi (il violino si può tenere con la mano sinistra sulle fasce) per poterci osservare anche ad uno specchio.

1. Velocità

Quando iniziamo a suonare una nota dobbiamo essere subito in grado di conoscere esattamente la velocità della condotta dell'arco; quindi occupiamoci di questo. Mettiamo il metronomo a 60 ed eseguiamo delle arcate (sempre con tutto l'arco) che io definisco "progressive": una arcata che duri un solo movimento (ossia un battito a 60), da ripetere in giù e in su; poi una arcata con due movimenti, fino ad arrivare a minimo 8/10 battiti di metronomo. In questo modo si parte quindi da una arcata molto veloce (quella con un solo battito) a una molto molto lenta (quella che ha 8/10 battiti).

2. Distribuzione

Per distribuzione dell'arco si intende il corretto rapporto tra quantità di arco e durata delle note che si eseguono. L'esempio più semplice: se eseguo una minima seguita da due semiminime utilizzerò tutto l'arco per la minima e metà arco per le semiminime. Via dicendo, quindi, per le note dal valore più piccolo. Chiaramente ci sono molte variabili quando poi si suona un brano (date da esigenze musicali): noi, intanto, ci occupiamo della base, anche perché è orrendo vedere detaché con tanto arco oppure note lunghe con poco arco. Iniziamo quindi dal primo esempio: semiminima, semiminima, minima (metà arco, metà arco e tutto l'arco); proseguiamo con quattro crome (con un quarto di arco) seguite sempre dalla minima; infine otto semicrome (sempre meno arco) seguite ancora dalla minima. L'arcata lunga ci permette di eseguire le note corte una volta al tallone e una alla punta.

3. Peso

Argomento di grande difficoltà, come ho detto già altre volte. Dopo essere certi di aver capito il concetto di peso dell'arco (e del braccio), eseguite tante tante corde vuote lente, ripetendo continuamente, a mo' di mantra, "mi appoggio, mi appoggio, mi appoggio" oppure "il mio braccio è rilassato....." e così via.

4. Dinamica

Applicate la dinamica a qualsiasi esercizio descritto fino ad ora, soprattutto alle note lunghe, insistendo soprattutto sui punti deboli del violino: quindi iniziamo piano al tallone e arriviamo forte alla punta; viceversa, iniziamo forte (ma con un bel suono) al tallone e arriviamo piano alla punta. Sulla dinamica vi potete sbizzarrire a piacere: piano-forte-piano, forte-piano-forte, piano-forte e forte-piano.

5. I punti deboli

Lavorate anche sui punti deboli dell'arco, quindi sul piano al tallone e sul forte alla punta. Al tallone si possono eseguire delle note in piano, morbide e molto legate tra loro; ricordatevi di utilizzare bene il mignolo, lasciandolo morbido e tondo ma attivo muscolarmente. Alla punta, invece, eseguite delle note staccate, molto forti, appoggiandovi bene sull'indice (quindi cercando di percepire tutto il peso del braccio) e lasciando morbido, anche leggermente sollevato, il mignolo.

6. Esercizi su due corde

Utili per lavorare bene sia sulla precisione dell'arco su ogni singola corda (quindi per non suonare la corda vicino quando eseguiamo passaggi veloci), sia per il cambio, che deve essere preciso ma morbido. Decidete un ordine delle corde: ad esempio sol, re, sol re - sol sol, re re.... - sol re, re sol... suonando anche corde lontane (sol e la e poi sol e mi). Utilizzate all'inizio tutto l'arco, suonando lentamente, riducendo progressivamente la quantità di arco (quindi la durata delle note) ed eseguendo sia al tallone sia alla punta. Lo scopo è quello di ottenere un cambio di corda prima molto preciso, anche se può sembrare meccanico e brutto all'ascolto, poi invece impercettibile.

Buon lavoro e buon inizio di anno scolastico a tutti!

 

 







 



Riprendiamo il ritmo

 Le vacanze sono ormai quasi finite per tutti ed è arrivato il momento di tornare allo studio! A prescindere da come siano trascorse (città, mare o montagna) quasi tutti noi ci siamo presi una pausa dai ritmi consueti, soprattutto dallo studio. Pausa che, come ho scritto altre volte, è utile da tanti punti di vista, mentale e fisico. Il corpo ha bisogno di staccarsi dal quotidiano, di riposarsi e di metabolizzare quello che ha appreso durante l'anno. Le vacanze sono necessarie per ricaricarsi.

Quando si riprende lo strumento dopo un periodo di pausa, il primo momento è il più piacevole, perché l'orecchio è meno reattivo (e percepisce meno sia intonazione sia il suono), il nostro corpo è più rilassato e ci stupiamo di non essere peggiorati così come immaginavamo. Riprendendo lo studio, invece, è come se il nostro livello peggiorasse, perché l'orecchio torna ad essere più attivo e il nostro corpo più contratto. E' importante, quindi, riuscire a far sì che il riposo e la carica che abbiamo ricevuto durante l'estate, non vengano sprecate. Ricordiamoci che uno studio corretto fa sì che il livello raggiunto rimanga stabile nei mesi: se abbiamo affrontato bene una difficoltà tecnica la ritroveremo anche a settembre. Viceversa, se abbiamo un problema irrisolto, cerchiamo di riprendere da zero e affrontarlo con calma.

Come riprendere lo studio e, soprattuto, come mantenere dei benefici dell'estate?

L'elemento che credo sia più importante è la rilassatezza del nostro corpo: ricordiamoci sempre di iniziare lo studio con un po' di stretching e di respirazione (cosa che ci siamo probabilmente ripromessi tutto l'anno). Proseguiamo poi con le corde vuote, studiando sia la distribuzione dell'arco sia la velocità. Poi le scale, la tecnica (mano sinistra, cambi di posizione), uno studio e i brani.

Ovviamente non tutto insieme ma dividendo ogni argomento per qualche giorno, anche se magari ci sembrerà banale studiare per più giorni solo corde vuote. Continuo a ripetere che non si studiano mai abbastanza né con la adeguata concentrazione. A prescindere da cosa studiamo, cerchiamo di mantenere sempre rilassato il nostro corpo, e di riattivare l'orecchio, ascoltando quello che suoniamo con la massima concentrazione, perché è solo così che l'orecchio lavora.

In questi mesi ho scritto poco perché mi sono divertita a guardare i video di grandi violinisti su Instagram; non solo esecuzioni ma soprattutto esercizi tecnici. Brevi video in cui si può osservare un attacco al tallone di pochi centimetri (ripetuto venti volte). E' una fortuna poter avere la possibilità di vedere come studiano i grandi maestri, quindi, visto che il mondo sta diventando sempre più virtuale, approfittiamo di questo preziosissimo lato positivo.