Il nostro studio

 Con il passare degli anni - dello studio, ma soprattutto dell'insegnamento - mi rendo conto di quanto sia importante separare lo studio dall'esecuzione. Ho scritto più volte a riguardo, ma credo sia importante tornare sull'argomento affrontando temi diversi.
Come ho detto altre volte, trovo inutile ripetere un brano senza pensare a cosa stiamo facendo, se non per controllare - come si fa quando si esce di casa e si torna indietro per essere sicuri di aver chiuso il gas - che i passaggi vengano bene oppure (ancora peggio) che finalmente ci venga quello più difficile.
Meglio quindi fare una sola esecuzione, capire bene cosa studiare, e occuparsi di tutto ciò che non va, affrontando i diversi aspetti tecnici del brano in questione.
Un modo molto utile per studiare un brano è quello di costruire la nostra tecnica giornaliera sul brano stesso, ossia applicare al brano la nostra tecnica di base.
Iniziamo quindi a capire quale è l'andamento dell'arco, e studiamo le corde vuote con la modalità che ci richiede in pezzo: arco lento o veloce, colpi d'arco, punto di contatto... 
Se ci sono cambi di posizione studieremo tutte le combinazioni delle dita per quel passaggio, eseguendolo lentamente facendo sentire il glissando, poi staccato e infine veloce.
I passaggi veloci possono essere studiati con moltissime varianti: cambiando ritmo, modificando l'arcata (staccata, legata, iniziando in su o vicerversa), studiando l'anticipo del dito seguente, aumentando gradualmente il metronomo.
Approfittiamo di questo studio per dedicarci al vibrato, che non va usato dove ci viene più comodo, ma deve essere controllato bene e con un accurato senso della frase che si canta: l'apice della frase avrà un vibrato più intenso, mentre l'inizio e la fine saranno più morbidi.
Infine occupiamoci delle dinamiche delle nostre arcate, dal pianissimo al fortissimo, costruendo una mappa sulla nostra parte, nella quale evidenzieremo i colori che vogliamo che abbia il nostro suono, una vera e propria tavolozza.
Insomma, inventiamoci noi uno studio quotidiano, fatto di quello che di solito siamo abituati a leggere nei libri di tecnica o negli studi, e ripetiamolo fino a quando non avremo sotto controllo il nostro brano.
A questo punto l'esecuzione (che proveremo in modo non forsennato) sarà più piacevole e meno stressante.