Facciamo che....

"Facciamo (finta) che tu sei la mamma e io la figlia?" "Giochiamo a mamma e figlia?" (vale anche per papà e figli maschi, ovviamente) E' uno dei giochi più affascinanti dei bambini, perché lascia totalmente spazio all'immaginazione, al fare finta, a credere che tutto può essere, l'importante è deciderlo. Una bellissima metafora, tra l'altro, della nostra vita.
Spesso lo studio di uno strumento ci porta a dover affrontare esercizi fisici o concetti di non facile apprendimento. Per quanto possa essere importante una spiegazione fisiologica (tendini e muscoli) o tecnica (appoggio, velocità e quantità di arco...), accompagnate dall'imitazione, a volte io trovo molto utile l'utilizzo di immagini.
Le immagini aiutano sia la tecnica strumentale sia il fraseggio e il linguaggio musicale adatto al brano che stiamo affrontando. Non è un caso che molti compositori abbiano dato dei titoli alle loro opere - o che, molto spesso, siano stati dati da altri (a volte in modo improprio, ma questo è un altro discorso).

Queste sono alcune immagini che uso io - le prime, anche confuse, che mi vengono in mente:
-i pizzichi con le unghie per il picchettato
-il gatto che tiene la zampa sul topo per l'appoggio dell'arco
-spolverare per l'arco leggero
-spostare un oggetto pesante su un tavolo, sempre per l'appoggio
-spalmare qualcosa sul pane (l'ideale, per me, è il burro su una rosetta, morbida ma resistente)
-muovere il polso tenendo qualcosa in mano (bottiglia, bicchiere, ahimé ormai cellulare)
-impugnare la penna/matita per la posizione dell'arco

La lista è lunga, potete divertirvi e sbizzarrirvi come meglio vi piace...
L'immagine ci aiuta a rendere una azione complessa, come quella del suonare uno strumento, un movimento giornaliero, che conosciamo meglio, come appunto bere, mangiare, scrivere... rende conosciuta una azione che ancora non abbiamo assimilato.