Il ritmo dell'arco
Il nostro studio
Lo studio scomposto
Suonare insieme (in ricordo di Francesco Sorrentino)
Praticate sempre, incessantemente, la musica d’insieme, e ricordatevi di viverla con gioia, perché chiunque suona (ma anche strimpella) uno strumento musicale, ha una grande fortuna.
Per chi non lo avesse conosciuto ecco il suo curriculum
Nato a Milano, ma romano d’adozione e siciliano d’origine, diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida di Mario Centurione, violoncellista de “I Musici”. Ha perfezionato ulteriormente la conoscenza e lo studio dello strumento attraverso corsi e seminari a Fiesole (Amedeo Baldovino e Yo-Yo Ma), Schaffhausen (Michael Flaksman) e Berna (Bernard Greenhouse). Dopo gli studi a Fiesole con il Trio di Trieste e Piero Farulli, ricoprendo anche il ruolo di primo violoncello dell’Orchestra Giovanile Italiana, ha conseguito i Diplomi di Merito e d’Onore dell’Accademia Chigiana di Siena. Per quattro anni consecutivi, superando le selezioni internazionali, é stato membro effettivo dell’European Community Youth Orchestra (ECYO), partecipando a numerose tournèe in tutta Europa, Messico e Cina sotto la guida di Georg Solti, Claudio Abbado, Daniel Barenboim. Nel 1983, appena diplomato, ha vinto il concorso per il posto di “concertino dei violoncelli” nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Come primo violoncello invece ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra di Roma e del Lazio e, come vincitore del relativo concorso bandito nel 1996, con l’Orchestra Sinfonica di San Remo. Ha partecipato a importanti produzioni con l’Orchestre des Champs Elysées di Parigi e con i Solisti Italiani. Si è dedicato con passione anche alla prassi barocca con l’Insieme Strumentale di Roma, e con l’ensemble “Silete Venti” di Milano. Con l’Orchestra Città Aperta e con l’Orchestra Italiana del Cinema si è impegnato invece nella realizzazione di colonne sonore per film di rilievo internazionale. Francesco Sorrentino ha fatto parte in questi anni di alcuni dei migliori ensemble cameristici italiani (duo con Tiziano Mealli, Trio di Firenze, Quartetto di Fiesole, Quartetto di Roma, Quartetto Michelangelo), svolgendo ovunque intensa attività concertistica e vincendo premi in diversi concorsi nazionali e internazionali.
Diamo un senso a queste scale
Che sta pensando quiz
Perché insegno - e scrivo qui
Una torta a strati
Lo studio approfondito di un brano assomiglia alla stratificazione di una torta altissima, ad un vero e proprio millefoglie!
In realtà è come se lo studio non bastasse mai, perché più studiamo più il nostro orecchio si affina e cerca la perfezione tecnica, l’articolazione, il dettaglio musicale, i silenzi.
Alcuni grandi musicisti studiano anni e anni un brano: passano da una interpretazione all'altra, che comunque è sempre perfetta tecnicamente, modificandola nell'andamento, nei respiri, nella dinamica. Trovo sempre affascinante mettere a confronto esecuzioni diverse, soprattutto quando abbiamo la fortuna di poter ascoltare lo stesso interprete a distanza di anni.
Quindi, ovviamente, dovremo sempre studiare a strati i brani che affrontiamo, così come è importante suddividere per argomenti il nostro studio. Non possiamo studiare una arcata difficile pensando anche all'intonazione, così come non ha senso soffermarsi sulle arcate se stiamo studiando un esercizio di articolazione per la mano sinistra. Concentriamoci sempre su un argomento per volta, cercando di essere più precisi e focalizzando al massimo il problema. Quando poi affronteremo i brani musicali gli strati della torta saranno ancora di più, perché dovremmo partire dalla tecnica, per poi affrontare anche tutti gli aspetti musicali. Il lavoro è lungo e molto scrupoloso.
Come sempre possiamo appuntare l’elenco degli argomenti che vogliamo affrontare, dividendoli per giornate di studio, o come ci piace di più.
L'obiettivo principale è riuscire ad avere il controllo di quello che suoniamo, perché solo con un controllo assoluto saremo liberi di fare musica con leggerezza.
Cosa si muove
Quanto basta
Veniamo a noi e al nostro violino! Quanto basta è l'idea che mi è venuta in mente osservando la condotta dell'arco sul nostro strumento.
Quando iniziamo una arcata molto lunga, noi già abbiamo in mente di tirare l'arco molto lentamente (e abbiamo già studiato le note lunghe che impiegheremo per una bellissima frase cantabile). Quando invece si eseguono delle note brevi, oppure staccate, spesso si usa meno precisione, si lancia l'arco senza sapere dove arriverà; il controllo, invece, deve essere lo stesso, come se lanciassi una palla (o meglio una boccia).
Nel caso di un detaché io dovrò sapere esattamente dove arriva la mia arcata, e controllare che quella in giù e quella in su siano esattamente uguali. Come se nel mio avambraccio ci fosse un centimetro e, da lì, io muovessi esattamente di quello che mi serve.
Per lo staccato lo stesso; ma, visto, che è un colpo d'arco più di slancio, potrò immaginare di tirare una palla, come un rimbalzo da una parte all'altra (attenzione perché ovviamente, dal punto di vista tecnico, non è un rimbalzo!).
Un altro esempio: se ho una semiminima che dura metà arco io non tirerò l'arco per poi interromperlo. Saprò, prima di iniziare l'arcata, dove esattamente si fermerà la mia semiminima.
Questo controllo delle arcate, ossia la consapevolezza di dove di fermerà la mia arcata (breve o lunga che sia), evita la fermata brusca sulle corde, che schiaccia il suono e lo rende sgradevole.
Il controllo del percorso, invece, rende il suono sempre morbido e ricco di armonici, anche quando le note sono separate tra loro.
-
Un aggiornamento scritto da Andrea Scaramella che ormai conoscete bene. E che non finirò mai di ringraziare per il pre...
-
Ripubblico per intero le tre parti dell'articolo sulle corde scritto da Andrea Scaramella. Andrea Scaramella è un caro amico e da s...
-
La posizione della mano sinistra del violino è indubbiamente contorta. Trovata una sua stabilità nella contorsione, però, si riesce anche a ...
-
La condotta dell’arco spesso viene messa in secondo piano, sopraffatta dall’attenzione alla mano sinistra, soprattutto quando abbiamo tant...
-
Non darò, ovviamente, una risposta al quesito che logora molti violinisti. Suonare con la spalliera o senza ha, in entrambe i casi, lati pos...
-
Le scale sono la struttura portante della musica che suoniamo - e ascoltiamo. Dalle canzoni che ci vengono propinate in metropolitana o al s...
-
Marc Chagall Il violinista verde 1923 Olio su tela 78X42cm Solomon R.Guggenheim Museum - New York
-
Il quarto dito è l'incubo dei violinisti! Tra le varie preoccupazioni, talvolta esagerate perché ci si concentra solo su quello, c'è...
-
La maggior parte degli esercizi tecnici sul violino sono facilmente comprensibili: se devo eseguire più velocemente un passaggio veloce aume...
-
L'approccio al violino parte dalla postura del corpo. Prima di iniziare a suonare è importante fare qualche esercizio di riscaldamento e...