La forza che impieghiamo per suonare varia a seconda di quello che stiamo facendo.
Ad esempio: se suoniamo un passaggio veloce le dita dovranno quasi sfiorare le corde, quanto basta per far uscire la nota. Se invece dobbiamo suonare una melodia cantabile, il suono sarà molto vibrato, il peso e la pressione saranno ovviamente maggiori.
Proviamo quindi a impiegare la forza necessaria, mai di più né di meno.
Questo discorso vale per tutte le nostre azioni quotidiane: proviamo a variare l'intensità e a calibrare la nostra forza, fino a quando troveremo quella giusta. Se ci fermiamo a pensare alla forza che utilizziamo per una qualsiasi azione quotidiana ci renderemo conto che per lavarci i denti spesso usiamo la forza che serve per arare un campo di patate.
Per la mano sinistra, come dicevo, si passa dallo sfiorare le corde nei passaggi veloci o nei cambi di posizione, al peso che serve se dobbiamo vibrare intensamente una nota, oppure se dobbiamo fare un glissando espressivo.
Lo stesso quando teniamo lo strumento: se suoniamo in prima posizione possiamo quasi lasciarlo sulla spalla, aiutandoci a tenerlo anche con la mano sinistra. Se invece dobbiamo suonare una frase molto vibrata (magari con un cambio di posizione dalla quinta alla terza posizione, quindi all'indietro), lo strumento dovrà essere tenuto più stabilmente.
Per l'arco è lo stesso: alcune arcate si possono eseguire con il solo peso dell'arco, ossia limitandosi a "condurre" semplicemente l'arco sulle corde (le dita saranno leggere sulla bacchetta). Altre arcate invece dovranno essere eseguite con maggior peso dell'arco, una maggiore contropressione del pollice e una maggior presa da parte di tutte le dita.
Ricordiamoci quindi sempre di pensare a quanta forza è necessaria per quello che stiamo facendo: ci farà risparmiare energia, limitare i danni da sforzo e utilizzare in modo giusto la quantità che ci serve.
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