Come un ventaglio

Se noi dobbiamo prendere un barattolo che si trova in alto, su un mobile, e ci contraiamo pensando che è troppo lontano, non ci arriveremo mai. Se invece pensiamo semplicemente ad allungare braccio e mano probabilmente riusciremo a prenderlo.
La situazione della nostra mano sinistra non è diversa.
Se noi ci contraiamo pensando che il quarto dito sarà sempre calante otterremo non solo una nota stonata, ma una mano totalmente bloccata.
Proviamo a osservare la nostra mano sinistra (ma la destra non è differente): ci sono dei movimenti che serrano tra loro le nocche, e altri che invece muovono le dita. Ecco, dobbiamo annullare il movimento che serra le nocche, che chiude appunto la mano.
Proviamo con un esercizio: mettiamo la mano in una ipotetica terza posizione (senza suonare). Pensiamo solo ad allargare la mano, come un ventaglio. Il mignolo verso di noi, l'indice nel senso opposto. Allarghiamo, allarghiamo, allunghiamo.... con calma, come se facessimo stretching. Provate ora a suonare le due note (mettendole su due corde differenti, l'indice su quella più bassa, il mignolo su quella più alta) e ... stupitevi di voi stessi! Suonate ora le quattro dita senza preoccuparvi di quello che esce, liberamente. E poi riportate la mano all'ordine. Quando tornate a suonare cercare di mantenere aperta la mano, senza serrare le dita tra di loro.
Un'altra cosa importante! Le dita vanno appoggiate morbidamente, altrimenti si irrigidiscono subito.
Morbidamente e con il polpastrello. Per capire quale parte del dito si appoggia provate ad accarezzarvi il viso, oppure le dita tra di loro. E' la parte più sensibile del polpastrello, che secondo me va impiegata per suonare.

Per chi avesse dubbi: io sono convinta che non serva avere i calli sui polpastrelli....