Il tempo del corpo

Quando affrontiamo lo studio di un brano molto difficile, o comunque che presenta passaggi complessi, accade uno strano fenomeno: la nostra mente è in grado, dopo poco tempo, di capire chiaramente cosa dobbiamo eseguire, ma il nostro corpo ha bisogno di molto più tempo e, soprattutto, di ripetizioni continue.
Per raggiungere un buon livello nell'esecuzione dobbiamo far sì che i passaggi complessi raggiungano un certo automatismo. Non siamo in grado di affrontare, tutte insieme, una serie di informazioni come ritmo, note, distribuzione dell'arco, intonazione, diteggiature e altro ancora.
Quindi: ricordiamoci che da una parte c'è la spiegazione del funzionamento, il primo approccio. Dall'altra la ripetizione quotidiana, il sudore e la fatica, che ci permettono di eseguire il brano in questione. Senza questo, suoneremo sempre in modo approssimativo, ogni volta sbaglieremo un passaggio e il tutto ci porterà a una grande tensione.
Il procedimento vale anche per altri comportamenti: prima capiamo le regole, il funzionamento, poi dobbiamo ripetere e far passare del tempo prima che il comportamento diventi automatico. Pensiamo a quando, per esempio, ci spiegano come funziona la macchina. All'inizio, almeno per me, usare la frizione in salita era un incubo! Lo stesso per infinite altre azioni alle quali, ormai, non pensiamo più.
Il nostro corpo ha bisogno di tempo per imparare; dobbiamo prima aver interiorizzato e capito cosa fare, poi passare alla pratica.
Spesso la mancanza di una immediata corrispondenza tra l'aver capito le difficoltà di un brano musicale e la sua realizzazione porta a una forte frustrazione e molta rabbia.
Questo è il punto fondamentale di questo (strano) post: cerchiamo di non irrigidirci se il brano non viene subito, così come ci immaginiamo. E affrontiamo una difficoltà alla volta. Concentriamoci prima sull'arco, magari semplificando con corde vuote. Poi sulla sinistra, anche senza l'arco. Poi mettiamo insieme le due mani ma eseguendo piccoli pezzi e lentamente (molto lentamente). Insistiamo sui passaggi difficili che devono essere eseguiti sempre in modo corretto; non serve a nulla sbagliare e andare avanti, bisogna ripetere più volte.
E ricordiamo: diamo tempo al nostro corpo.