Tra i vari difetti che mi capita spesso di vedere negli studenti, quello che trovo più grave è la posizione della mano destra. Ovviamente la mano è la parte finale di quello che succede in tutto il braccio e nel rapporto di questo con l’arco e con lo strumento.
Partiamo dall’inizio….
Il nostro istinto ci porta a tenere l’arco, ossia a pensare che questo debba essere sollevato sopra alle corde: è vero, abbiamo in mano un oggetto che, purtroppo, è anche lungo. Ci dobbiamo però convincere del contrario, ossia che l’arco è tenuto dal violino e che, per non suonare, è sufficiente stare fermi sulle corde.
Il nostro strumento suona quando viene sollecitato e questo avviene quando l’arco, dalla metà alla punta, si appoggia, si spalma sulle corde. Se pensiamo a come suona una corda pizzicata è semplice: più affondo il dito maggiore sarà il suono.
Se invece, nella metà superiore, io sostengo l’arco con il mignolo (purtroppo tenuto spesso rigido e non tondo e morbido), il suono non uscirà mai e non si otterrà neanche quella elasticità che deve caratterizzare il cambio di arcata.
Allora: credo si debba dedicare molto ma molto tempo innanzitutto a convincere il nostro corpo che l’arco si tiene da solo, è come un treno sui binari, è incollato sulle corde e, su queste, va spalmato. Si può anche stare fermi, su corde diverse, senza fare nulla se non percepire l’appoggio del braccio e dell’indice sulla bacchetta, e il sostegno del pollice sotto.
Poi altrettanto tempo a capire che il mignolo non deve essere tenuto rigido, sforzandosi, nonostante la difficoltà, a mantenerlo sempre tondo e rilassato (più il mignolo è teso più l’arco si solleva: se provate a premere forte il mignolo l’arco si solleverà dalle corde).
Durante lo studio è molto utile osservare la nostra mano destra: poiché il braccio è ruotato verso l’interno noi dovremmo vedere solo ed esclusivamente il dorso della nostra mano. Se invece, suonando, vediamo l’interno della nostra mano, ossia la parte che si trova tra indice e pollice, qualcosa non quadra.
Credo che questo sia uno dei punti fondamentali per capire l’emissione del suono e che non si debba mai pensare che una posizione sbagliata è solo questione di estetica. Una mano che ha il dorso parallelo all’arco, e con un mignolo rigido (che significa quindi un braccio che non si appoggia sull’indice), non potrà mai portare a un bel suono.