Questo post riguarda il peso delle dita della mano sinistra sulla tastiera.
Poiché è già difficile trovare le note sulla tastiera e riuscire a essere intonati, spesso il problema del peso delle dita passa in secondo piano, mentre ha una importanza fondamentale sia sull'emissione del suono sia sulla salute della mano. Ho già scritto che i calli sulla dita sono indice di una eccessiva pressione sulle corde (ovviamente se per caratteristiche della pelle un grande musicista ha i calli sulle dita questo non significa che suona in modo sbagliato... spero che quello che scrivo venga sempre preso con buon senso).
Innanzitutto cerchiamo sempre di pensare che la nota viene emessa interrompendo la vibrazione di una corda e non schiacciando questa sulla tastiera. Non pensiamo al legno della tastiera ma alla corda!
Proviamo a suonare come se dovessimo eseguire degli armonici, sentendo il materiale della corda, le impercettibili sfaccettature. Poi affondiamo quanto basta, senza arrivare fino in fondo. Ad un certo punto il suono verrà fuori senza schiacciare in modo eccessivo.
Cerchiamo di capire quando si può rimanere in superficie e quando, invece, è necessario affondare di più. Se dobbiamo eseguire una frase lenta, cantabile e vibrata il dito dovrà affondare di più e appoggiarsi per poter vibrare bene la nota.
In caso di passaggi veloci, invece, non c'è bisogno di arrivare così in fondo. Pensiamo a quando tamburelliamo le nostre dita su un tavolo: sono leggere, scattanti, elastiche. Un passaggio veloce sul violino dovrà avere la stessa leggerezza, lo stesso scatto e la stessa elasticità (su questo argomento tornerò prossimamente). Quindi: proviamo a tamburellare le dita sulla tastiera velocemente, muoviamole senza pensare alle note e cerchiamo sia la morbidezza sia l'uguaglianza della caduta. Piano piano iniziamo a suonare senza pensare alle note e, lentamente, cerchiamo anche la giusta intonazione e collocazione sulla tastiera.
Ricordiamoci che si lavora sempre sia sul particolare sia sull' "universale". Non dimentichiamoci che, oltre alla velocità, all'intonazione e alla precisione, c'è anche la posizione corretta, il respiro, il movimento fisico di un determinato esercizio o passaggio. L'eccessivo controllo porta a dimenticarci di questo.
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