Molte delle attività più importanti della nostra vita si imparano imitando; tra queste, per esempio, c'è il linguaggio: attraverso l'imitazione veniamo a conoscenza, quasi senza fatica, di una serie di regole molto complesse. La difficoltà nell'apprendimento di una lingua è evidente quando, da adulti, cerchiamo di parlare un idioma straniero.
Ci sono moltissime altre attività che impariamo imitando. Le abbiamo assimilate da piccoli, osservando genitori, nonni, zii e amici; a volte non sappiamo neanche di avere queste abilità. Io, per esempio, l'ho capito con la cucina (cucinare piatti che ha sempre preparato mia madre o mia nonna) e con il tennis, sport che praticavano i miei genitori e che vedevo spessissimo in televisione. Diciamo che come cuoca vado bene; come tennista assolutamente no!
Per quanto riguarda la musica è ovviamente lo stesso. E' importantissimo osservare e ascoltare chi sa suonare, chi ci può insegnare come fare musica. Cerchiamo di procurarci dei video di violinisti famosi, andiamo ai concerti e ascoltiamo i grandi musicisti. L'imitazione non deve essere la ripetizione "a pappagallo" di quello che vediamo, ma un'osservazione cosciente. E ovviamente osserviamo attentamente l'insegnante a lezione.
Soffermiamoci sulla posizione, sulla postura, sulla tenuta dell'arco e della mano sinistra. Osserviamo la condotta dell'arco, quando si trova più vicino al ponticello e quando alla tastiera (cerchiamo di capire che dinamica c'è e che tipo di suono viene fuori); infine la velocità e il peso. Guardiamo la mano sinistra: il movimento del vibrato (che può essere più o meno ampio e che non sarà di sicuro su tutte le note); la caduta delle dita (che saranno leggere in velocità e più appoggiate nelle note lunghe).
Si impara da tutti, allievi e maestri, piccoli e grandi; l'importante è il nostro desiderio di imparare e di trarre beneficio da qualsiasi occasione.
"La bellezza è negli occhi di chi guarda" (Goethe)
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