Lo strumento

La definizione di strumento, secondo il vocabolario Treccani, è questa: "arnese, congegno, dispositivo necessario per compiere una determinata operazione o svolgere una attività".
Quando sento dire "che bel suono.... ma che strumento è?" mi viene in mente la risposta data da Uto Ughi a una persona che, dopo un suo concerto, gli disse che il suo violino aveva un suono meraviglioso. Ughi accostò il violino all'orecchio della persona e commentò "senta come suona bene".
Lo strumento è appunto un mezzo. Sicuramente è importante prendersene cura: pulirlo con attenzione dopo averlo suonato (anche l'arco!), controllare sempre che il ponticello non sia inclinato verso il riccio, cambiare le corde, portarlo dal liutaio per la messa a punto....
Quello che trovo una perdita di tempo (materiale ma soprattutto mentale) e incaponirsi sui particolari invece che su se stessi: il suono parte sempre da noi, è come la nostra voce.
Se abbiamo deciso e capito quale è per noi la pece migliore, le corde adatte al nostro strumento, se il violino è a posto suoniamo, studiamo! Punto. Altrimenti si rischia di non fermare mai questa ricerca dello “strumento”.
E se il suono che abbiamo un giorno (quando magari ci siamo svegliati di cattivo umore) non ci piace, non diamo la colpa a pece-corde-altro, ma rimbocchiamoci le maniche e lavoriamoci fino a quando non lo troviamo.
Io sono convinta, sull'onda di pensieri più orientali che occidentali, che la tendenza di alcuni musicisti sia di guardare più all'esterno che all'interno. L'eccessiva attenzione (parlo di pensieri ossessivi) agli accessori porta a una distrazione da quelli che dovrebbero essere i nostri obiettivi principali.