Ruota la mano

La posizione della mano sinistra del violino è indubbiamente contorta. Trovata una sua stabilità nella contorsione, però, si riesce anche a stare comodi e rilassati, ma è importante capire come.
Due, secondo me, sono i punti fondamentali.
Il primo è la rotazione della mano, che deve essere il più possibile parallela alle corde.
Il secondo riguarda invece la morbidezza delle dita, che devono essere tenute ferme sulla tastiera, come fosse quella di un pianoforte, evitando di serrare il primo dito.

La rotazione della mano avviene con il tempo e con l'utilizzo regolare di questa posizione particolare. La posizione naturale della nostra mano, guardandola, è quella con il palmo rivolto verso il nostro viso. Per suonare, invece, dobbiamo cercare di ruotarla fino a tenerla con il palmo parallelo alla tastiera, ossia verso sinistra.
Un esercizio utile per la rotazione è quello di abbracciare con le dita la tastiera, come se fossimo sorretti a un palo. Prendiamo il manico del violino con tutta la mano e poi lentamente lo portiamo nella posizione solita, aiutandoci anche con la mano destra nel posizionare lo strumento.
In questo modo la mano è, per forza di cose, attaccata alla tastiera. Pian piano, poi, si possono staccare le dita e posizionare come sempre, sfiorando con i polpastrelli le corde.
Quando si suona, invece, è utile impostare la mano mettendo giù il terzo dito. In questo modo la mano è già pronta sulle corde. Iniziando dal primo, invece, la mano è più portata ad allargarsi verso l'esterno.
Quindi, proviamo giornalmente ad eseguire brevi e morbidi esercizi di allungamento dei tendini, in modo tale che la base della nostra mano sia attaccata alle corde. Insisto sul "con calma e lentamente" perché forzare la mano nella rotazione può danneggiare molto i tendini.
Veniamo ora al secondo punto. Personalmente sono convinta che, per avere delle dita morbide e dalla caduta regolare, come ho già detto, si debba partire mollando la presa tra primo dito e pollice. Più si stringe il primo dito sul manico, in opposizione al pollice, più la mano si stringe e non ruota ma, anzi, rimane aperta e perpendicolare alla tastiera. La sensazione della caduta delle dita sulle corde deve essere come se suonassimo un pianoforte. O, per chi non lo ha mai suonato, se tamburellassimo le dita su un tavolo. Se proviamo a farlo ci rendiamo conto di quanto sia facile questo gesto quasi quotidiano. Sul violino dobbiamo provare a farlo con la stessa naturalezza, pensando che le dita sono tutte uguali.
Proviamo a mettere le dita sulla tastiera e a suonare la sequenza 0-1-2-3-4 e viceversa (legando con due arcate). Poniamo la nostra attenzione sul primo dito e proviamo a mollare, soprattutto quando arriviamo al quarto dito. Maggiore è la stretta più fatica si fa a suonare correttamente il quarto dito. Più è morbido più il quarto dito è libero, poverino, di allungarsi senza avere dietro la zavorra del dito più forte!